mercoledì 26 settembre 2012

mercoledì 26 settembre 2012 - ore 21:30





WHORES' GLORY

di Michael Glawogger
2011 - Germania, Austria



Whores' Glory, il terzo documentario della trilogia della globalizzazione del regista Michael Glawogger (dopo Megacities e Workingman's Death), ritrae esplicitamente e inflessibilmente il fenomeno della prostituzione nel mondo. Si tratta di uno studio ambizioso - in ogni momento proteso alla comprensione piuttosto che al giudizio - sulla sessaulità, la politica, il comportamento umano e gli effetti del capitale e delle tradizioni sia sulle donne che sugli uomini.

giovedì 20 settembre 2012

giovedì 20 settembre 2012 - ore 21:30






SURVIVING LIFE (THEORY AND PRACTICE)

di Jan Svankmajer
2010 - Repubblica Ceca



L'ultimo film del geniale regista ceco, realizzato ricorrendo ad un uso massiccio della paper cut out animation, è una commedia sui luoghi comuni della psicanalisi. Con la consueta intelligenza Svankmajer prende qui bonariamente in giro le interpretazioni meccanicistiche e le applicazioni laiche di tutto l'armamentario originatosi dalle discussioni di due stravaganti medici borghesi del secolo scorso.

giovedì 6 settembre 2012

giovedì 6 settembre 2012 - ore 21:30





VENERE NERA 

di Abdellatif Kechiche
2010 - Francia, Italia, Belgio



Venere Nera racconta la storia di Saartje Baartman, la "venere ottentotta": una donna della tribù Khoi esibita come fenomeno da baraccone nelle piazze e nelle feste di Francia ed Inghilterra di inizio Ottocento. Occhi su occhi, tra gli zoo umani, i laboratori scientifici, gli aristocratici salotti. Le performance di Saartje sono una via crucis verso l'annullamento, identità soffocata dal sadismo scopofilo, la riduzione di un soggetto ad oggetto. Kechiche non semplifica mai, non cede a escamotage retorici facili, non inquadra Saartje in uno stereotipo. Lo spettatore guarda un pubblico guardare, guarda un pubblico annichilire l'oggetto del desiderio a inerme siginificante, (ab)usato ad esemplificazione di discorsi precostituiti, termine di conferma di certezze ideologiche cieche anche quando progressiste.